Testi nuovi e rivisti
Metus Noctis
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La separazione fra realtà e sogno/incubo è intuitiva ed assolutamente palpabile. Ma cosa accadrebbe se il diaframma fra le due dimensioni si assottigliasse fino a scomparire? E’ quanto accade una notte a Nino Ceccarelli, una vita vissuta ai margini, fra povertà, disagio e degrado morale che vede materializzarsi in capo al suo letto, un’inquietante figura femminile dalle molteplici forme e personalità.
Durante la notte, fra preghiere, confronti ed improvvisi, quanto sconcertanti, svelamenti, mentre si staglia, in un contesto del tutto diverso, la parabola del Don Giovanni mozartiano, apparirà palpabile la vera dimensione di un Incubo molto più reale di quanto ci si potesse attendere.
Un noir dalle forti tinte surreali sulla vera ed insopprimibile sostanza del Male.
Giulia Sala
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24 Giugno 1799: Napoli è attraversata da bande di lazzari. Sono le ultime ore della Repubblica Napoletana. Ferdinando IV non è ancora rientrato dalla Sicilia, nonostante gli accorati e preoccupati appelli dello stesso Cardinale Ruffo, turbato dagli episodi di brutale violenza alla quale si sta abbandonando la teppaglia guidata dai capi parte della Camorra.
L’ultimo bastione della Repubblica a cadere sarà l’Ospedale degli Incurabili; fra i difensori di quest’ultimo baluardo c’è anche un medico lucano, Cristoforo Grossi….
Qui si ferma la Storia ufficiale ed inizia la storia di “Giulia Sala”, noir ambientato a Napoli nel periodo della brutale repressione messa in atto dalla famigerata “Giunta contro li rei di Stato”.
Cristoforo fugge dagli Incurabili e giunge nella casa del pellettiere Donato Frungillo. Qui cerca, e trova, rifugio ma, inconsapevolmente, segna il proprio destino….
Le mani aperte
[prologo | testo]
[recensioni: Corriere del Mezzogiorno ]
“Le Mani Aperte” è un monologo in un atto e costituisce il viaggio all’inferno e ritorno attraverso i ricordi, o meglio, i fantasmi della memoria di Paolo Rocca. L’inferno, per il protagonista, è una situazione permanente ed ha i connotati di una persistente negazione di sé e della propria omosessualità. Ambientato a Napoli, all’inizio degli anni ’60, il lavoro inizia dalla fine e cioè dal ritorno di Paolo Rocca nella casa di famiglia, ormai deserta, che conserva intatte, per lui, tutte le presenze e le sensazioni che avevano condizionato la sua vita sin da bambino. “Le Mani Aperte” è un monologo liberamente ispirato ad “Alexis” di Marguerite Yourcenar. Di questo famoso romanzo si è teso conservare il dolente senso di ricerca da parte del protagonista.
Andato in scena dal 18 al 28 ottobre 2012, al Teatro Il Primo, “Le Mani Aperte”
per la regia di e con Arnolfo Petri